"Come editore che si batte contro le verità del potere e come tutti coloro che hanno a cuore la parola e il pensiero, credo che bisogna spezzare questo discorso sulla “guerra necessaria” in nome della libertà...". L'appello (e l'analisi) del fondatore di Chiarelettere, stupito dal "silenzio degli editori italiani su quanto accaduto a Parigi"