Violetta Bellocchio ci racconta “Nerdopoli”, una raccolta di saggi brevi dedicati alle ormai ex subculture contemporanee, che cercano di analizzare il vasto paesaggio del mondo nerd. Un paesaggio profondamente ostile perché “da un lato le parole nerd, geek, otaku e le loro varianti più note sono punti d'ingresso a mondi di cui una larga fetta di lettori non desidera sapere nulla, o, peggio, si considera già a conoscenza tramite articoli lacunosi e/o mezze frasi sbirciate sui social, dall'altro lato i portatori sani del nerdismo si considerano superiori, inaccessibili a qualsiasi tentativo di mappatura” - L’approfondimento