La banda d'Italia – Elio Lannutti - Casa editrice Chiarelettere
Da anni Elio Lannutti denuncia gli ABUSI all’interno della BANCA D’ITALIA, quell’organismo che dovrebbe vigilare, sopra tutti, in un rapporto di indipendenza anche dal governo, sulla correttezza del mondo bancario per salvaguardare l’economia italiana e i soldi dei risparmiatori. Invece... Questo libro dimostra, DOCUMENTI ALLA MANO, che proprio dove i controlli dovrebbero essere garantiti, c’è il massimo dell’opacità: un cono d’ombra che copre i troppi privilegi (i MAXI GUADAGNI del governatore e del Direttorio qui riportati), le spese esorbitanti (ben 7000 dipendenti che costano più di un miliardo all’anno) e i sistematici conflitti d’interesse a danno dei correntisti ignari, in un gioco in cui controllori e controllati sono dalla stessa parte. Sprechi (carte di credito per spese personali), privilegi (affitti regalati), favoritismi parentali (cariche tramandate DA PADRE IN FIGLIO) fanno dei dipendenti della Banca d’Italia una vera SUPERCASTA intoccabile. Nessuno, tanto meno la stampa, osa attaccarli. Eppure gli scandali non visti da via Nazionale sono tanti: da Parmalat a Mps, a Carige, fino alle banche più piccole. I banchieri indagati sono troppi: com’è possibile? Nessun governatore si accorge di nulla: né Ciampi, né Draghi, né Visco. Poche le sanzioni, lievi e tardive. Intanto il denaro arriva a chi ce l’ha già o ha potere da far valere mentre i clienti normali pagano conti correnti e mutui più di tutti gli altri cittadini europei. Nessuno ha il coraggio e la forza di intervenire. FINO A QUANDO?